sabato 16 giugno 2007

UN PO' DI STORIA SUL MUSEO DELLA STORIA NATURALE!

Il Museo Pavese di Scienze Naturali fu fondato nel 1771 da Lazzaro Spallanzani, abate e naturalista che per trent'anni (1769-1799) profuse il suo talento di docente e ricercatore presso l'Università di Pavia.

Nel XIX secolo il numero sempre crescente di reperti consentì la separazione delle collezioni che diedero così origine a tre Musei autonomi: Anatomia-Comparata (1875), Geologia e Paleontologia (1887) e Zoologia.

Si possono osservare delle collezioni di vertebrati naturalizzati. Pensate, sono circa 10.000 esemplari!
La collezione di invertebrati, invece, ammonta a circa 100.000 unità!

Vedrete che il tempo passerà velocemente visitando questo ricco museo!




Nel frattempo vi diamo qualche notizia interessate su come questi esemplari sono riusciti a conservarsi in uno stato quasi perfetto.

Dobbiamo ringraziare coloro che, con passione e volontà, si sono occupati dei restauri.


Quindi:
COME SONO AVVENUTI I RESTAURI?
Lo scadente stato di conservazione delle collezioni ha imposto in primo luogo un deciso trattamento con liquido antiparassitario di tutti gli esemplari. Ripetuto due volte, a distanza di un mese, questo intervento sembra aver bloccato ogni forma di infestazione.
La seconda fase ha compreso la rimozione completa dello strato di polvere e delle macchie di grasso o vernice che nascondevano la colorazione del piumaggio o del pelo. Anche le parti cornee sono state accuratamente ripulite e lucidate. Gli esemplari sono stati poi rimossi dalla loro base originale e, dopo ripulitura e lucidatura delle basi, fissati sui supporti originali. Si è quindi proceduto al restauro strutturale degli animali ricollocando le parti anatomiche staccatesi nel corso del tempo e riparando i piccoli danni. Molti Mammiferi ad esempio non avevano occhi e presentavano rotture delle zampe o di porzioni di esse; mentre gli uccelli avevano le penne rovinate, piegate o rotte, ali, zampe, collo o coda non ben fissate e c'era presenza di muffe sul corpo e sulle zampe. Alcuni grossi esemplari presentavano gravi danni (dentatura dello squalo, falangi del coccodrillo, distacco delle pinne, strappi sulla pelle e perdita di grasso nel delfino) e hanno quindi richiesto interventi più importanti. Il restauro è stato di tipo conservativo in modo da mantenere inalterato lo stato preesistente.

Ora, per coloro che vogliono scoprire animali interessanti, dai più antichi e non visibili in natura, ai più recenti, dai più simpatici ai più pericolosi, abbiamo riservato una sequenza di immagini accattivanti per stimolare la curiosità degli spettatori più temerari..

..Ecco un esemplare di un nostro primato!
















Questi sono solo alcuni dei tantissimi animali che potrete osservare al Museo; quindi non vi resta che scrutarli dal vivo!

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